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Protocolli dei reperti
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Protocolli dei reperti

I.     Studio istologico dell'antica Carne di Lanciano

Il profilo strutturale del tessuto appare notevolmente modificato per l'incolorabilità dei nuclei e per un certo grado di omogenizzazione globale.

Emerge però, nei diversi campi di osservazione e nei diversi livelli

microtomici, la natura mesodermale del tessuto, che si compone di fibre dirette in senso longitudinale (Figg. 1 e 2), ma anche obliquo e francamente trasversale, essendo tale vario orientamento un dato presente in ogni campo di osservazione (Fig. 3).

Le fibre hanno lunghezza diversa, sempre modesta, com'è evidente nelle sedi dissociate (Fig. 4), spessore pressoché uniforme, ed appaiono sempre riunite in fasci di varia entità.

In particolare, a maggiori ingrandimenti le fibre rivelano struttura fibrillare longitudinale (Figg. 5 e 6), dati tutti che portano al ricono­scimento di un tessuto muscolare striato.

Inoltre, il tessuto appare caratterizzato da unioni sinciziali che le fibre realizzano attraverso biforcazioni e reciproci congiungimenti per le estremità (Fig. 7), reperto che emerge in ogni distretto, come si può dedurre dallo studio attento della veduta ad ampio raggio (Fig. 8), e che conduce alla diagnosi di tessuto miocardico.

L'aggregazione sinciziale delle fibre è un aspetto costante, universale del tessuto, talvolta con ponti di unione trasversale (Fig. 9), fatto che traspare anche là dove le fibre si addensano maggiormente, realizzando un insieme compatto, ad elementi come compenetrati, che lascia intra­vedere un sincizio (Fig. 10).

Infine, un lobulo di tessuto adiposo presente nell'interstizio della muscolatura striata in studio (Fig. 11), è attraversato dalle fibre che in esso si diramano, disperdendosi ed esaurendosi fra i lipociti.

E' anche da precisare che in nessuna sezione istologica sono comparsi elementi indicativi di un'impregnazione del tessuto da parte di so­stanze mummificanti, quali erano impiegate in antico per la conserva­zione dei tessuti.

Conclusione (L): il quadro strutturale emerso dallo studio dell'antica Carne di Lanciano si propone per un tessuto muscolare striato che per chiare, ubiquitarie unioni sinciziali fra le fibre si rivela come tessuto miocardico.

A tale definizione concorrono i diversi orientamenti che le fibre assumono anche in uno stesso campo di osservazione (in prevalenza longitudinali, ma anche oblique o trasversali), la costante unione sinci­ziale delle fibre, estremità contro estremità, la presenza di qualche connessione in senso trasversale e la dispersione delle fibre muscolari nella compagine di un lobulo adiposo dell'interstizio, fatti che contrad­dicono l'ipotesi di una muscolatura scheletrica.

IL   Esame microscopico dell'antico Sangue di Lanciano

Un piccolissimo frammento del Sangue è stato incluso in paraffina secondo la tecnica di Lenzi (1932 [8]). Su sezioni al microtomo, alla

 

Fig. 1 — Emat.-Eos. x 200. Veduta istologica di insieme dell'antica Carne che ap­pare costituita da fibre raccolte in fasci a decorso vario (notare la sezione secondo piani diversi).

 

Fig.- 2 — Emat.-Eos. x 200. La varia direzione delle fibre, che rivelano sicuri aspetti di fibre muscolari. In questo ed in tutti i successivi fotogrammi i nuclei non sono colorabili.

 

Fig, 3 —- Metodo di Ignesti x 200. Molto evidente la composizione a fibre muscolari dotate di direzione diversa.

 

Fig. 4 — Metodo di Ignesti x 200. Le fibre muscolari isolate rivelano, insieme alle loro dimensioni, una chiara striatura longitudinale.

 

Fig. 5 — Emat.-Eos. x 400. Un piccolo tratto del tessuto isolato e dissociato dalla sezione microtomica. Le fibre evidenziano con chiarezza le fibrille a de­corso longitudinale.

 

Fig. 6 — Emat.-Eos. x 200. Ancora per dimostrare la composizione in fasci di fibre e la striatura longitudinale.

 

Fig.7 – Metodo di Ignesti x 400. Si confermano gli aspetti di tessuto muscolare striato le cu fibre, m molte sed!, si innestano reciprocamente per le estre­mità, dimostrando un aspetto sinciziale.

 

Fig. 8 — Metodo di Ignesti x 200. Nonostante gli artefatti per l'antica età del tes­suto, è evidente la composizione a fibre muscolari isolate o in fasci. In molte sedi le fibre si collegano con quelle contigue per le estremità. Il tipo sinciziale del tessuto emerge ben riconoscibile.

 

Fig. 9 — Emat..-Eos. x 350. Il tessuto rnuscolare striato dimostra, con particolare chiarezza, confluenza sinciziale delle fibre. Inoltre, nell'angolo inferiore destro, si riconoscono due connessioni trasversali fra le fibre. I dati sono particolarmente dimostrativi per il tessuto miocardico.

 

Fig. 10 — Emat.-Eos. x 400. Struttura in fibre compatte, addensate, fatto che sol­lecita l'immagine di un sincizio.

 

Fig. 11 — Emat.-Eos. x 200. In un lobulo di tessuto adiposo nell'interstizio della muscolatura striata. Le fibre si dissociano e si disperdono fra i lipocitì, reperto di pertinenza miocardica.

 

Fig. 12 — Cromatografia in strato sottile del Sangue (C) insieme agli standards di ossiemoglobina (02) e di ematina alcalina (NaOH). L'esame è condotto in triplice copia. Il Sangue ha lo stesso Rf degli standards e ciò per­mette di affermare che si tratta veramente di sangue.

RICERCHE ISTOLOGICHE,  IMMUNOLOGICHE E BIOCHIMICHE ECC.

colorazione con emallume-eosina, non compaiono elementi cellulari ma un materiale finemente granulare, di colorito giallo-bruno-verdastro, in unione a rari corpi estranei di probabile natura vegetale.

III.          Studio microchimico dell'antico Sangue

La reazione di Teichmann modificata da Bertrand per l'ematina cloridrato e quella di Takayama per l'emocromogeno, sono state ese­guite sull'antico Sangue di Lanciano con risultato negativo, in parallelo con campioni di sangue umano normale essiccato, che hanno fornito esito  positivo.

La ricerca delle ossidasi (test di Stone e Burke) ha fornito un risultato intensamente positivo nel campione in esame e nei controlli di sangue umano normale essiccato.

IV.          Ricerca cromatografica in strato sottile dell' emoglobina, nell'antico

Sangue

Standars di emoglobina e di ematina alcalina preparati secondo la tecnica di Dacie (1957 [2]) sono stati fatti correre su lastra di gel-silice in unione al liquido di eluizione del Sangue di Lanciano, anch'esso trasformato in ematina alcalina secondo la tecnica ricordata, essendo risultata tale forma chimica la più idonea ai fini cromatografici.

Il liquido per la corsa è stato metanolo-acido acetico-acqua, nel rap­porto 90:3:7.

Dopo 90 minuti, si è rilevato l'allineamento del campione (antico Sangue di Lanciano) con gli standards (Fig. 12), essendo dotati dello stesso Rf (0,88).

La prova dimostra piena ripetibilità, perchè effettuata in triplice copia e con diversa localizzazione dei componenti sulla linea di par­tenza.

Conclusioni (IL, III. e IV.): fa negatività del test di Teichmann-Bertrand e del test di Takayama non esclude la presenza di san­gue, potendo tali prove divenire negative per la denaturazione del campione.

La positività della ricerca delle ossidasi, genericamente indicativa per il sangue, può aversi anche in presenza di organi ricchi di fermenti, di estratti vegetali, di metalli finemente suddivisi.

La prova cromatografica su carta (Franchini, 1966 [4]), o come qui impiegata più finemente in strato sottile, ha pieno valore per il ricono­scimento del sangue anche in materiali gravemente danneggiati, che non forniscono più le reazioni dell'emoglobina.

Il presente studio conferma, in tale modo, la vera natura ematica dell'antico Sangue di Lanciano.

V.   Definizione immunologica della specie cui l'antico Sangue e l'antica Carne di Lanciano appartengono

Il liquido di eluizione della Carne e del Sangue di Lanciano è stato cimentato nella reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth del tutto valida ai fini ed accettata anche nella moderna metodologia di labora­torio (Gradwohls, 1963 [5]).

E' stato impiegato un siero antiproteine umane della Behring-werke.

La reazione è stata condotta in parallelo con i dovuti controlli (Fig. 13).

La reazione di precipitazione zonale è risultata nettamente positiva entro 5 minuti nella provetta n. 1 (Sangue), n. 2 (Carne) e n. 3 (siero umano); mentre è negativa nelle provette n. 4 (liquido di eluizione del Sangue + siero di coniglio), n. 5 (liquido di eluizione della Carne + siero di coniglio), n. 6 (siero di bue + siero antiproteine umane), n. 7 (soluzione fisiologica + siero antiproteine umane).

 

Fig. 13 — Reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth. Da sinistra, la provetta n° 1 (Sangue) e la n° 2 (Carne) evidenziano spiccata precipitazione zo­nale. Le altre provette dei controlli completano l'indagine (vedere spie­gazione nel testo).

RICERCHE ISTOLOGICHE,  IMMUNOLOGICHE E BIOCHIMICHE ECC

Conclusione (V.): il test di precipitazione zonale secondo Uhlenhuth, per la specificità e per le garanzie fornite dai controlli, consente di affermare l'appartenenza alia specie umana del Sangue e della Carne del miracolo eucaristico di Lanciano.

VI. Determinazione del gruppo sanguigno nell'antico Sangue e nell'antica Carne di Lanciano

La reazione di assorbimento eluizione secondo Siracusa (Í923 [12]), standardizzata da Fiori e coli. (1963 [3]), è stata impiegata per la de­terminazione del gruppo sanguigno (ABO) nel liquido di eluizione del­l'antico Sangue e dell'antica Carne di Lanciano.

Il metodo è largamente accettato come pienamente valido per l'accertamento dell'emogruppo in quei casi che non consentono l'impiego di tests classici, quali tessuti, liquidi dell'organismo, macchie di sangue essiccate, ecc.

 

Fig. 14 — Test di assorbimento-eluizione x 80. In alto - le emoagglutinazioni per il Sangue di Lanciano: a sinistra, con siero anti A; a destra, con siero anti B. In basso - le emoagglutinazioni per la Carne di Lanciano: a si­nistra, con siero anti A; a destra, con siero anti B. I tests permettono di affermare che la Carne ed il Sangue di Lanciano appartengono al-l'emo-gruppo AB.

Il test ha fatto rilevare che l'antico Sangue e l'antica Carne di Lanciano sono dotati degli agglutinogeni A e B; pertanto, appartengono all'emogruppo AB  (Fig.   14).

VII. Analisi elettro]'or-etica delle proteine dell'antico Sangue di Lanciano

Dopo dialisi in microcella di Colover contro carbowax, il liquido di eluizione dell'antico Sangue, che è risultato concentrato 5 volte, ha fornito un tracciato elettroforetico su acetato di cellulosa (tampone veronal pH 8,6; corrente 0,5 ampère per 30 minuti, colorazione con Ponceau S; lettura al fotometro Cromoscan) (Fig. 15).

Risulta evidente che la composizione percentuale delle proteine nel liquido in esame ripete i valori noti nella chimica-clinica per il siero di sangue umano normale (Henry, 1954 [7]).

L'albumina risulta presente con il 61,93% (valore normale 52-68%), le globuline a-1 con il 2,38% (valore normale 2,4-5,3%), le globuline a-2 con il 7,14% (valore normale 6,6-13,5%), le globuline ¡3 con il 7,14% (valore normale 8,5-14,5%), le globuline y con il 21,42% (valore normale 10,7-21%).


 

 

Fig. 15 — Tracciato elettroforetico delle proteine del Sangue (foto­metro Cromoscan). La succes­sione delle frazioni sieroprotei-che è del tutto regolare e so­vrapponibile a quella di un siero fresco.

RICERCHE ISTOLOGICHE, IMMUNOLOGICHE E BIOCHIMICHE ECC.

 Il rapporto albumina-globuline risulta di 1,62 essendo il valore normale di 1,13-1,73.

Vili. Determinazione  elei  minerali  {calcio,  cloruri,  fosforo,  magnesio, potassio, sodio) nell'antico Sangue di Lanciano

La Tabella I raccoglie i valori quantitativi dei minerali ritrovati nell'antico Sangue di Lanciano e nei campioni di sangue umano normale essiccati, studiati per confronto (calcio, cloruri, fosforo, magnesio, potassio, sodio).

I valori quantitativi dei minerali sono stati determinati per rap­porto con sieri standard Hyland, egualmente essiccati (dopo la reidrata­zione) e ridisciolti.

I valori quantitativi accertati sono stati interpretati e valutati per confronto con i valori dei minerali nel sangue intero (in: Tables Scienti-phiques Geigy, 6a ed., p. 582-590, 1960).

Tabella I

Valori quantitativi dei minerali (calcio, cloruri, fosforo, magnesio, potassio, sodio) nell'antico Sangue di Lanciano e in 10 campioni di sangue umano intero normale essiccato.

 

Ca

Cl

P

Mg

K

Na

Campione

mg%

mEq/1

mg%

mEq/1

mEq/1

mEq/1

Sangue di Lanciano

114,29

2,25

1,99

0,96

5,76

46,44

sangue n° 1

4,42

' 31,8

8,42

1,57

12,80

55,04

sangue n°   2

3,96

30,75

8,37

1,52

12,16

48,16

sangue n°   3

3,73

31,50

8,75

1,15

14,08

48,16

sangue n°   4

4,66

43,20

8,10

1,39

5,12

116,9

sangue n°   5

3,73

37,70

9,72

1,39

4,80

99,76

sangue n°   6

3,26

31,76

8,42

1,54

3,84

79,12

sangue n°   7

4,89

35,2

9,07

1,82

4,00

65,36

sangue n°   8

3,96

36,00

10,00

1,66

4,16

68,80

sangue n°   9

3,82

34,40

9,55

1,34

4,00

79,12

sangue n° 10

3,35

32,80

9,47

1,64

3,84

73,96

Media aritmetica

 

 

 

 

 

 

dei 10 campioni

3,97

34,51

8,98

1,50

6,88

73,43

Valori normali

 

 

 

 

 

 

nel sangue intero

9-11

77-90,6

28-48

1,7-3,4

43

85      |

 

Dalla Tabella I si desumono due dati:

durante il processo di lento essiccamento di 10 campioni di sangue umano intero normale, in flaconi aperti, alla temperatura di stufa a 50°C, a 37°C e, alternativamente, alla temperatura ambiente, durante tre mesi, si hanno perdite rilevanti nel contenuto in fosforo, calcio, cloruri, potassio e scarse in magnesio e sodio;

il Sangue del miracolo eucaristico di Lanciano ha dimostrato riduzioni quantitative dei cloruri, del fosforo, del magnesio, del po­tassio e del sodio, ma in misura non molto dissimile rispetto ai cam­pioni di sangue umano normale, essiccati. Al contrario, il calcio è risul­tato notevolmente aumentato nel solo Sangue di Lanciano (mg 114,29%).

Considerazioni conclusive

I risultati della ricerca effettuata su frammenti dell'antico Sangue e dell'antica Carne che la tradizione ha condotto a noi come miracolo eucaristico di Lanciano (VII secolo) si riassumono nei seguenti punti:

il Sangue del miracolo eucaristico di Lanciano è risultato veramente tale, in base alla dimostrazione dell'emoglobina (ematina alcalina) con cromatografia in strato sottile.

La Carne è risultata costituita da tessuto muscolare striato, che per l'unione sinciziale delle fibre si dimostra appartenente al miocardio.

La Carne ed il Sangue appartengono alla specie umana, come accertato in base alla reazione di precipitazione zonale di Uhlenhuth.

Il gruppo sanguigno, determinato con il metodo dell'assorbi-mento-eluizione, è risultato identico (AB) nella Carne e nel Sangue.

Nel liquido di eluizione del Sangue sono state dimostrate le proteine, frazionate nei rapporti percentuali che si hanno nel quadro siero-proteico  del  sangue fresco normale.

Nel sangue sono stati ritrovati ridotti i cloruri, il fosforo, il potassio, il sodio, mentre è risultato notevolmente aumentato il calcio.

Questa riduzione dei minerali può essere fondatamente riferita sia a processi di invecchiamento e di depauperamento delle sostanze nel tessuto durante tanti secoli, sia a « scambi » che solitamente i minerali effettuano con la parete di vetro del contenitore, onde il moderno uso, per le soluzioni di maggiore pregio, di contenitori di materiali inerti. L'aumento del calcio (mg 114,29%) nell'antico Sangue di Lanciano può essere, in fondata ipotesi, correlato a caduta nel calice di polvere muraria ricca di sali di calcio, oltre che a frammenti di vegetali (fiori) ritrovati all'esame istologico del Sangue.

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La diagnosi istologica di miocardio, fondata su indiscutibili ele­menti obiettivi (*), rende poco accettabile l'ipotesi di un « falso » ef­fettuato in antico.

Infatti, anche supponendo che fosse stato prelevato il cuore da un cadavere, si deve ritenere che solo una mano esperta di dissezione anatomica avrebbe potuto, e non senza serie difficoltà, ottenere da un viscere cavo una « fetta » uniforme e continua, tangenzialmente alla superficie del viscere, come si deduce dal decorso prevalentemente lon­gitudinale delle fibre miocardiche, tenuto conto (Chiarugi, 1934 [1]) che proprio nella zona superficiale, mantellare del cuore, si trovano i fasci di fibre a decorso longitudinale che rapidamente diviene obliquo.

Il presente studio, infine, conferma la possibilità che in tessuti di antica data possano permanere materiali organici, come le proteine, quasi per un superamento del fatale destino della carne.

Le proteine e gli antigeni dell'emogruppo AB presenti nell'antica Carne e nell'antico Sangue di Lanciano dopo 1200 anni, concordano con il ritrovamento delle proteine in mummie egizie datanti da 4000 anni (Hansemann, 1904 [6]) e da 5000 anni (Meyer, 1904 [9]), anche se è obiettivo riconoscere che è molto diversa la situazione di un corpo mummificato con i noti procedimenti e riparato al massimo da contatti con l'ambiente esterno, e quella di un lembo di miocardio e di coaguli ematici lasciati allo stato naturale durante i secoli ed, in più, esposti all'azione di agenti fisici atmosferici, ambientali e parassitari.



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